Tigro si ‘laurea’ in Architettura: ‘Ha studiato tutti questi anni con me’

Era un gatto già adulto, randagio e malconcio. Non si sa bene se sia stato abbandonato o se la sua casa era da sempre stata la strada. La studentessa universitaria Tainá Brilhante, di Rio de Janeiro (RJ), aveva cominciato l’università quando ha incontrato Tigro su un marciapiede vicino casa. Proprio mentre tronava a casa dalle lezioni. Era un gatto molto dolce e bello, tigrato con gli occhi azzurri. La cosa curiosa è che, da quel momento, non solo gli ha dato una casa, ma lo ha anche messo a ‘studiare’.

Esiste un gruppo su Facebook che si chiama ‘Gruppo in cui fingiamo di essere gatti che pianificano di conquistare il mondo’. Questo gruppo ha una sola regola empirica: bisogna semplicemente parlare come se a farlo fossero i gatti. Attraverso questo gruppo Taina ha scherzosamente pubblicato un post. Era foto “della laurea di Tigro”, che li ritraeva insieme nel giorno di festa. Come titola ha scritto: “Ora sono un Professionista di Architettura e Urbanistica”.

Inoltre, per dimostrare che non era solo una posa per la foto, ha completato il tutto condividendo altre immagini del felino che studia e progetta al pc.
La didascalia del post, rigorosamente dal punto di vista di Tigro, dice così:

“Ho schiavizzato questa donna umana per 10 anni. Ero una feccia di strada, malconcio e denutrito. Questa famiglia mi ha portato via dai pericoli, mi ha tagliato le palle, mi ha costretto a studiare per anni e ora mi sto laureando in Architettura e Urbanistica. Il mio piano è sempre stato quello di conquistare il mondo. Non so come questo college mi aiuterà, ma non potevo rifiutare gli studi e sembrare un ingrato. In allegato ci sono foto che dimostrano la veridicità dei miei studi, dei miei progetti, delle mie notti di studi intenso sul pc. Chi l’avrebbe mai detto che da randagio di strada sarei arrivato qui. Chiamatemi pure Dottor Tigro! “.

Poi aggiunge: “Ah sì, comunque anche Taina si è laureata nello stesso corso, abbiamo fatto lo stesso percorso di studi.” Puffff, che coincidenza, vero?!

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