Jek, il gatto che aiuta il suo proprietario a combattere la depressione
Oggi vogliamo raccontarvi la particolare storia di Jek, il gatto che aiuta il suo proprietario a combattere la depressione. Come lo fa? Viaggiando con lui.
La vicenda inizia alcuni anni fa, quando il proprietario di Jek ha un bruttissimo incidente d’auto. È il 2014 e per Jonathan Duca, il proprietario del felino, inizia un terribile calvario.
Il ragazzo resta in coma per molto tempo, subisce molti interventi chirurgici e resta con una protesi alla testa. Purtroppo, per Jonathan, da quel momento è difficile ricominciare a vivere come prima.
Il ragazzo entra così in tunnel davvero buio, fatto di ansia, di sofferenza e soprattutto di depressione. I mal di testa sono all’ordine del giorno e niente e nessuno sembra riuscire a riportarlo alla vita di prima.
O meglio, niente e nessuno tranne il suo gatto Jek. La cura di Jonathan inizia per caso, quando il ragazzo decide di trascorrere qualche giorno lontano dalla sua città, Locarno, in Svizzera.
È durante questo viaggio che il ragazzo si rende conto di quanto siano salutari per lui i viaggi. Come lui stesso ha più volte dichiarato, viaggiare lo fa sentire bene.
Certo, i mal di testa continuano ad esserci, ma lui è in grado di affrontarli meglio, senza ricadere nel tunnel della depressione.
Ovviamente, da quel primo viaggio Jonathan ha deciso di continuare la sua vita così, spostandosi da un posto all’altro per tenere lontana la depressione. E, ovviamente, non ha certo abbandonato il suo fedele amico a quattro zampe per intraprendere questo particolare percorso di vita.
Da Febbraio del 2019, Jek e Jonathan sono in giro per il mondo. Hanno già girato gran parte della Svizzera, della Francia e anche dell’Italia.
Si muovono in macchina e la notte si fermano a dormire in una tenda, pronti per ripartire alla scoperta di nuovi luoghi il giorno dopo.
E il gatto Jek non si separa mai dal suo migliore amico umano. Affronta con lui ogni viaggio, con la speranza che presto il suo Jonathan possa finalmente sconfiggere una malattia così brutta come la depressione.