Tutti i consigli per lasciare il gatto da solo, per poco tempo
Lasciare il gatto da solo: tutti i consigli utili per rendere meno stressante l'attesa e le lunghe ore di solitudine casalinga.
Lavoro, vita frenetica, impegni personali, tutto ci spinge verso ritmi rapidi e incombenze continue, tanto da costringerci a lasciare gli animali da affezione a lungo da soli. Ma se un cane patisce l’assenza cosa ne pensa un felino della solitudine prolungata, si può lasciare il gatto da solo a casa? Quest’ultimo è un animale molto autonomo e indipendente, tanto da spingere la gente a credere che la solitudine prolungata non gli pesi.
Una condizione in apparenza normale ma che, alla lunga, può causargli stress favorendo un atteggiamento annoiato. Prima di lasciare un gatto da solo a casa, anche se per poco tempo, è necessario valutare se ci sono tutti i presupposti. Se è sufficientemente maturo e grande per affrontare la solitudine senza preoccupazioni eccessive, se l’ambiente è sicuro, protetto e adeguatamente ampio.
Il gatto dovrà basarsi sulla presenza di spazi comodi, cibo e acqua pulita, tranquillità e una lettiera comoda. Nonostante la sua innata indipendenza non è mai un bene lasciare il gatto da solo a casa per troppo tempo, perché potrebbe patire l’assenza. Mettendo in campo una serie di comportamenti dannosi e problematici, sviluppando ansie e angosce inutili. Ma se gli impegni lo richiedono ecco come muoversi in modo corretto.
Per quanto tempo può rimanere da solo
Prima di uscire di casa e lasciare il gatto da solo è importante considerare l’età dello stesso, ad esempio un cucciolo potrebbe patire particolarmente la solitudine. Nel caso di un cucciolo di due mesi scarsi l’assenza potrebbe durare solo un’ora, aumentando gradualmente in base all’età. Un piccolo di sei mesi potrà attendere il ritorno anche per otto ore di solitudine casalinga, mentre per un gatto adulto le ore di assenza potrebbero aumentare. Raggiungendo anche le 24 massimo 48 ore, creando però uno spazio stimolante e protetto.
Una mancanza breve ma comunque impattante, il gatto dovrà poter contare sulla presenza di cibo e acqua sempre freschi. Meglio se erogati da un distributore per alimenti per animali automatizzato, da programmare in base agli orari consueti dedicati al pasto. Una vera comodità se l’assenza del proprietario dovesse superare le otto ore lavorative giornaliere, combinata con la presenza di una lettiera pulita.
Per un’assenza senza problemi è necessario effettuare un distacco graduale, preparando l’amico con qualche settimana di anticipo. Allungando le tempistiche delle uscite casalinghe così da testare il suo umore, specialmente se si sentirà tranquillo e sicuro. Evitando di lasciarlo fuori casa senza la presenza vigile del proprietario, preferendo la sicurezza e la tranquillità dell’ambiente domestico.
Spazio domestico stimolante e utile
Per evitare sofferenza e noia il gatto dovrà poter contare sulla presenza di una casa sicura, comoda, protetta ma anche stimolante. Uno spazio che gli consenta di muoversi senza imbattersi in fili scoperti, finestre lasciate accidentalmente aperte ma con comodità di ogni sorta. Una dimora libera da elementi ingombranti ma ricca di spunti per giocare e arrampicarsi senza pericoli, così da permettergli del sano movimento. Una necessità utile a sfogare lo stress e la noia causate dall’assenza.
Per arricchire lo spazio basta lasciare a disposizione giocattoli, mensole libere dove arrampicarsi, scalette, piccoli anfratti dove nascondersi in sicurezza. Ma anche tiragraffi, giochini e piccoli pupazzi dedicati, oltre alla possibilità di osservare il mondo esterno attraverso il vetro della finestra chiusa. Aggiungendo una piantina di erba gatta sempre a disposizione e, se possibile, una radio acceso oppure una TV sintonizzata su immagini in grado di catturare la sua attenzione.
Senza dimenticare tutto il necessario per bere, mangiare e dormire da sistemare in un’area della casa dedicata al relax del felino. Piccole ma importanti accortezze se si vuole lasciare il gatto da solo per pochi giorni, evitando di prolungare l’assenza in modo eccessivo. Una condizione che potrebbe ricadere sul suo benessere fisico e mentale, favorendo una condizione di stress e ansia in aumento.
Un aiuto esterno e un pet sitter
Se crea ansia l’idea di lasciare il gatto da solo è bene considerare soluzioni alternative, ad esempio la collaborazione di amici e parenti in grado di fargli visita almeno una volta al giorno. Spezzando la noia favorita dall’assenza e rassicurando l’animo del felino. In alternativa un per sitter potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione, in grado non solo di curare il gatto ma anche di fargli compagnia a lungo.
Tutto dipende dall’indole del gatto di casa, dalle sue abitudini e dal suo stato d’animo. Alcuni felini affrontano l’assenza con totale distacco e serenità, altri la vivono con disperazione. Questi ultimi potrebbero sviluppare una serie di comportamenti e reazioni esagerate, vivendo con forte angoscia ogni uscita. Iniziando a marcare il territorio e rilasciando urina e feci su tessuti e mobili, per comunicare il loro disagio.
In questi casi è bene valutare l’ipotesi di un supporto esterno, come già accennato, oppure l’idea di partire con il gatto al seguito sistemato nel trasportino. Magari scegliendo di lavorare a casa per buona parte della settimana, preferendo lo smart working al posto delle lunghe assenze giornaliere. Dedicando maggiore attenzione al felino durante la presenza domestica, garantendogli del tempo di qualità fatto di coccole, cibo e tanto gioco condiviso.
Se l’assenza si prolunga
Nel caso l’assenza dovesse superare le 48 ore è importante chiedere supporto, in particolare se il gatto non potrà seguire il proprietario. Come anticipato potrebbe rivelarsi molto utile il supporto di un amico o anche di un familiare, una figura in grado di effettuare una serie di visite casalinghe al gatto. Così da nutrirlo, offrirgli compagnia e presenza, permettendo di creare una connessione conoscitiva qualche settimana prima della partenza del proprietario.
In questo modo il felino si potrà abituare alla presenza della nuova figura, senza cadere vittima di stress e paure inutili. Un discorso da estendere anche a un pet sitter professionista, da coinvolgere nel modo giusto riducendo le lunghe ore di solitudine casalinga vissute dal gatto.
Se non fosse possibile questo genere di aiuto il proprietario potrà cercare una pensione valida, gestita da professionisti. Un’ipotesi da considerare solo come opzione d’emergenza, per non stravolgere le abitudini del gatto e la sua serenità quotidiana. Lasciare il gatto da solo in casa per brevi periodi è possibile ma assicurandogli un ambiente protetto e sano, così che non patisca troppo la lontananza.