Gatta incinta, i sintomi e i segnali inequivocabili
La nostra palla di pelo cambia atteggiamento e sospettiamo una gravidanza? La gatta incinta sviluppa dei sintomi ben precisi. Eccoli
Adottare un amico a quattro zampe vuol dire prendersene cura a 360 gradi. Non si tratta di una passeggiata e, oltre al cibo e alla lettiera, potrebbero essere necessarie delle cure extra dovute a situazioni particolari.
Il parto potrebbe essere una di queste condizioni. Seppur la micetta sia perfettamente in grado di cavarsela da sola, il nostro intervento e le nostre attenzioni potrebbero rendere tutto più semplice e bello.
Se poi, speriamo mai, si presentano delle condizioni di sofferenza della gatta incinta e dei sintomi atipici potrebbe essere indispensabile chiamare il veterinario. Capiamo allora qual è la situazione di normalità e come possiamo stare vicino alla nostra futura mamma.
Indice
Gatta incinta, come capirlo
Step by step
Le settimane passano
Quando ci si avvicina al parto
Come capire se la gatta è incinta
I capezzoli induriti e la nausea
La pancia cresce
Alla ricerca di un luogo idoneo e del veterinario
Gatta incinta, come capirlo
La gatta incinta sviluppa dei sintomi ben precisi. Saperli riconoscere è indispensabile per avere un ruolo attivo se e quando le condizioni lo richiedono. Certamente, una visita di controllo dal veterinario è consigliata per assicurarsi che tutto proceda per il verso giusto.
Infatti, se si ha una gatta sessualmente matura e non sterilizzata, anche quelle che vivono in casa e sono prettamente domestiche possono sgattaiolare via ogni tanto, soprattutto quando se si nota il tipico comportamento del gatto in calore. E può bastare anche soltanto una sola di queste scappatelle perché torni da noi in dolce attesa poco tempo dopo.
Alcuni proprietari non notano i segni dell’estro (principalmente comportamentali e a volte difficili da individuare) né tantomeno quelli della gravidanza: ecco allora spiegati uno a uno i sintomi e i comportamenti tipici, il prologo che ci porterà ad accogliere una splendida cucciolata.
Step by step
I segnali che indicano che una gatta è incinta variano da settimana a settimana. Nelle prime 2 settimane dal concepimento ci saranno pochi indizi di una gravidanza in corso, ma potremmo accorgerci di un aumento di peso sospetto.
A 3 settimane, i capezzoli dell’animale diventeranno più rosei rispetto alla pelle circostante, si ingrosseranno e diventeranno più rigidi. È questo il primo segno davvero facile da osservare, ed è anche un buon modo per capire quando può essere avvenuto il concepimento. Alcuni animali soffrono anche di nausee mattutine per via degli squilibri ormonali attualmente in corso nel loro organismo. Vomito, inappetenza e letargia sono le conseguenze di questa condizione fra la terza e la quarta settimana.
A circa 3 settimane e mezza il nostro veterinario di fiducia potrà fare un’ecografia al gatto, alla futura mamma per accertare la presenza dei piccoli in grembo e assicurarsi che tutto proceda nel migliore dei modi. Allo stesso scopo potrebbe anche eseguire delle palpazioni addominali e alcuni esami del sangue, ma tutto ciò va fatto solo da uno specialista esperto. Intorno al ventiquattresimo giorno sarà possibile distinguere il battito cardiaco dei piccoli. A questo punto, comunque, il ventre della gatta si sarà ingrossato abbastanza da non lasciare più alcun dubbio sulla sua condizione.
Le settimane passano
A 4 settimane, cioè nella seconda metà della gestazione, la gatta incinta sviluppa dei sintomi che si fanno più marcati: il ventre continuerà a crescere e i capezzoli a ingrossarsi, diventando di un rosa ancora più vivido. La gatta potrebbe cominciare a leccarsi attorno a essi per rimuovere il pelo, per facilitare l’allattamento dei cuccioli una volta nati. Potremmo anche cominciare a notare delle perdite di liquido simile al latte. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere perché la gatta incinta perde fluidi.
È a questo punto che iniziano i cambiamenti comportamentali più evidenti: tra le 4 e le 5 settimane la gatta potrebbe diventare più affettuosa nei nostri confronti, fino al punto di esigere attenzione da parte nostra oltre la norma a cui siamo abituati. Allo stesso tempo potrebbe mostrarsi meno tollerante verso gli altri animali, anche quelli con cui prima andava molto d’accordo. Sta semplicemente sviluppando un istinto di protezione particolarmente marcato.
A causa del rigonfiamento dell’utero e della pressione che esso esercita sulla vescica, aspettiamoci degli “incidenti” fuori dalla lettiera, che potrebbero provocare disagio e irrequietezza nella gatta. A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sul gatto incontinente.
Quando ci si avvicina al parto
Man mano che si avvicina il travaglio, questo disagio e questa irrequietezza aumenteranno: la nostra amica a quattro zampe potrebbe miagolare di frequente e anche in modo insistente, e vagherà in giro per casa come in cerca di qualcosa: un luogo appartato per partorire senza essere disturbata e che non metta in pericolo l’incolumità dei suoi piccoli.
Ecco allora che il nostro ruolo comincia a essere più attivo: potremmo essere noi a fornirglielo. Addirittura, se la casa è già a misura di quadrupede, potrebbe scegliere il suo rifugio di sempre. In tal senso, abituare il gatto al trasportino, affinché non lo veda solo come un mezzo per andare dal veterinario, potrebbe tornare utile. Quando la vedremo rintanarsi e leccarsi ripetutamente la vagina, è il segno che sta per iniziare il parto.
In generale la gatta è abbastanza autosufficiente, ma cerchiamo di procurarci tutto l’occorrente per assistere al parto della gatta in maniera attiva, ma lasciandole gli spazi e l’autonomia di cui ha bisogno. In questa fase molto delicata, infatti, solo se dovessero esserci degli imprevisti, interveniamo. In particolare teniamo vicino il numero del veterinario, da chiamare per una consulenza in caso di problemi, e il trasportino della gatta con cui potrete eventualmente portarla d’urgenza dal medico. Ma vediamo di scendere ancora un po’ di più nel dettaglio.
Come capire se la gatta è incinta
La gatta incinta sviluppa dei sintomi ben precisi, conoscere il linguaggio dei gatti quindi diventa di fondamentale importanza. Soprattutto se poi gode di semilibertà e di tanto in tanto fugge per una piccola escursione, la probabilità di una gravidanza aumentano.
Qualora volessimo evitare qualsiasi pericolo del genere, si può ricorrere – sempre previe visita e autorizzazione del veterinario di fiducia – alla sterilizzazione della gatta. In caso contrario, ecco i segnali inequivocabili di cui in parte abbiamo già parlato.
I capezzoli induriti e la nausea
I primi cambiamenti particolarmente evidenti arrivano a circa tre settimane dal concepimento. Sono esteriori e quindi visibili anche a chi non ha particolare esperienza in materia. Prima di tutto i capezzoli si induriranno e saranno più grossi. Mamma gatta si prepara a nutrire i suoi piccoli. A tal proposito, potrebbe essere utile un focus sui gatti che allattano. Inoltre, il loro colore è più scuro. Il veterinario chiama questo segno “alzarsi”, accompagnato dalla produzione di secrezioni lattiginose. Non si tratta del latte per i cuccioli, quello arriva subito dopo la loro nascita.
Un po’ come accade alle donne, non è raro che i cambiamenti ormonali provochino qualche malessere mattutino. Stiamo parlando di nausea ed episodi di vomito. Non è detto che debba accadere, ogni caso è a sé; ma se succede è bene contattare lo specialista per valutare insieme a lui la frequenza. Se accade spesso potrebbe essere importante una visita di controllo per verificare che non ci siano altri malesseri in corso, della gatta e dei piccoli che porta in grembo.
La pancia cresce
Il gonfiore addominale è il segnale tipico di quasi tutte le gravidanze, accomuna specie anche molto diverse fra loro. Intorno al primo mese di gestazione, la pancia appare arrotondata e gonfia. Tuttavia si tratta di un segno che non è sempre così facile da individuare.
Alcune difficoltà possono esserci se la nostra palla di pelo è già in sovrappeso. Potremmo valutare l’aumento come fisiologico rispetto alle sue abitudini alimentari, e invece poi scoprire che sta per partorire. Le dimensioni dipendono molto dal numero dei gattini. Se abbiamo anche solo un dubbio e notiamo la nostra micetta un po’ più in carne, lo specialista farà un’ecografia per dirci esattamente cosa sta succedendo.
Alla ricerca di un luogo idoneo e del veterinario
La gatta incinta, oltre ai sintomi fisici, cambia atteggiamento e soprattutto in prossimità del parto cercherà una zona della casa che le ispiri fiducia, che la faccia stare tranquilla rispetto alla sua incolumità e a quella dei suoi piccoli.
Succede, più o meno, a circa due settimane dalla fine della gravidanza, inizia a “nidificare”. Noi, possiamo aiutarla e assecondare il suo bisogno sistemando delle coperte in quella che lei ha sentenziato essere la sala parto per i suoi piccoli in arrivo. Ce ne sarà grata, ma a prescindere da questo potrebbe cambiare atteggiamento anche nei confronti dei bipedi che considera famiglia.
Potrebbe avere un atteggiamento più dolce, affettuoso, più materno, potrebbe anche fare le fusa con una maggiore frequenza. Allo stesso tempo, potrebbe diventare meno tollerante nei confronti dei suoi simili o di altri animali, molto dipende dal trattamento che riceve e se crede o meno di doversi difendere da qualcosa o da qualcuno. D’altra parte non è più responsabile solo della sua vita.
Al di là del fatto che la gatta incita manifesti dei sintomi, la visita dallo specialista sarà la prova del nove circa i nostri dubbi di osservatori attenti. Sia l’rx (intorno ai 40/45 giorni) che l’ecografia (già dopo 21 giorni dal presunto concepimento) ci possono dire se si tratta o meno di una gravidanza. Contare i gattini, però, non è sempre semplice. La gravidanza felina dura nove settimane, circa 63 giorni. Pianificate o no, in ogni caso dovrebbero essere discusse tutte con il veterinario per assicurarsi che mamma e cuccioli siano sani e stiano bene.
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