Jumbo, il gatto costretto a stare in piedi per sopravvivere
Oggi vi raccontiamo la particolare storia di Jumbo, il gatto costretto a stare in posizione verticale per poter sopravvivere.
Jumbo è stato trovato insieme al suo fratellino ad appena poche settimane di vita. Siamo a Spring Valley, nel Nevada.
I due felini sono arrivati al centro veterinario dell’Orphan Kitten Club in condizioni veramente disastrose. Visibilmente denutriti, i mici lottavano tra la vita e la morte.
Grazie alle estenuanti cure di un ottimo team di veterinari, le loro condizioni sono migliorate in alcuni giorni. O meglio, uno dei due è migliorato.
L’altro, Jumbo, sembrava non crescere mai. Il felino, nonostante mangiasse e si nutrisse con regolarità, non acquistava mai di peso e le sue condizioni sembravano restare gravi.
Ma perché il gatto non riusciva ad aumentare di peso, come invece stava facendo suo fratello? La fondatrice del centro Hannah Shaw ha preso fin da subito la vicenda di Jumbo molto a cuore.
Determinata a capire quale fosse il problema di Jumbo, ha sottoposto il gatto a numerosi esami e controlli, fino a raggiungere la verità. C’è voluto un mese e mezzo per capire la patologia di Jumbo ma, per fortuna, il tempo non è mancato.
I veterinari hanno scoperto che Jumbo soffriva di una rarissima patologia: il gatto era nato con il megaesofago.
In parole povere, l’esofago di Jumbo è molto più grande del normale, una condizione che non permetteva al cibo ingerito dal gatto di arrivare allo stomaco. Di conseguenza, il felino rigurgitava spesso e non assimilava il cibo.
In pratica, era come se Jumbo mangiasse senza però mangiare, una condizione che sicuramente non gli permetteva di crescere e acquistare peso.
Nonostante questa gravissima condizione, i veterinari non hanno perso la speranza. In breve tempo, infatti, hanno capito che l’unico modo per cui il gatto potesse sopravvivere era che restasse in posizione verticale durante il consumo dei pasti.
Dal quel giorno, quindi, Jumbo è costretto a mangiare stando in piedi e a restare così nei successivi 20 minuti. Il tempo, cioè, per permettere al cibo di raggiungere lo stomaco.
Certo, è una condizione difficile e molto pesante, ma è l’unica che ha permesso al gatto di poter sopravvivere.
Oggi, infatti, Jumbo sta meglio. Ha già cominciato a prendere peso e sembra essere felice come un qualsiasi altro felino.
Adesso si trova ancora in cura presso il centro veterinario, viste le sue condizioni particolari. Molto presto, però, sarà pronto per essere adottato e per conoscere la famiglia che vorrà prendersi cura di lui.