Parto della gatta: cosa fare per aiutarla
Ecco tutto quello che c'è da sapere per prepararsi al parto della propria gatta e aiutarla nel modo migliore.
Se la vostra gatta è incinta e avete intenzione di farla partorire in casa, è bene sapere di cosa ha bisogno e come aiutarla prima, durante e dopo il parto: in questo modo potrete assicurare a lei e ai suoi piccoli non solo una maggiore sicurezza ma anche il giusto comfort in un momento molto delicato della loro vita. Vediamo allora cosa fare per aiutare una gatta prossima al parto.
In realtà nella maggior parte dei casi la vostra gatta non avrà bisogno del vostro intervento diretto mentre partorisce, ma ci sono tutta una serie di precauzioni da prendere per renderle quest’esperienza più confortevole possibile. È molto importante, poi, saper individuare in tempo eventuali imprevisti e arginare o gestire un’eventuale emergenza.
Innanzitutto un po’ di teoria: la gestazione nei gatti dura in media 8-9 settimane, quindi diamo per scontato che abbiate avuto tutto il tempo per accorgervi che la vostra gatta era incinta e l’abbiate portata dal veterinario per delle visite di controllo per assicurarvi che fosse tutto a posto. Ora potete dunque prepararvi ad assisterla per quello che verrà dopo.
Un aspetto da curare sin dall’inizio della gestazione è quello dell’alimentazione: è necessario garantire alla gatta una nutrizione adeguata alla sua particolare condizione e fare in modo che disponga di tutte le energie necessarie per portare avanti la gravidanza e successivamente prendersi cura dei suoi micetti. Se notate che l’animale tende a dimagrire o a mostrare poco interesse nei confronti del cibo, fatevi aiutare dal veterinario per bilanciare meglio la sua dieta e farla mangiare più volentieri.
Per quanto riguarda la preparazione al parto vero e proprio, consigliamo di predisporre per la vostra gatta un luogo appartato e sicuro in cui possa partorire in tutta tranquillità: l’ideale sarebbe dedicarle una stanza apposita, possibilmente riscaldata e poco illuminata (i gattini appena nati sono particolarmente sensibili al freddo e alla luce).
Al suo interno preparate un giaciglio, magari con una scatola di cartone piuttosto ampia e rivestita di plastica e carta di giornale o vecchi stracci; poi ponete sul fondo una coperta, per assicurare maggior calore e comfort. Qualunque superficie o materiale usiate, evitate gli oggetti che utilizza abitualmente perché si sporcheranno. Mettete nella stessa stanza anche acqua, cibo e lettiera, così da non costringerla ad allontanarsi dai suoi piccoli.
Sperando che il vostro intervento non sia necessario, preparate comunque nella stessa stanza questi oggetti che vi serviranno in caso di emergenza:
- Telefono e numero del veterinario;
- Guanti, asciugamani puliti, disinfettante, forbici;
- Garze sterili;
- Latte in polvere e biberon;
- Il trasportino della gatta, nel caso in cui dobbiate portarla urgentemente dal veterinario.
Ci sono diversi segnali che indicheranno che il lieto evento è alle porte. Osservate attentamente il comportamento della futura mamma per notarli:
- La gatta vaga per casa alla ricerca del “rifugio” che le avete preparato e/o si stende sul giaciglio (se non lo fa automaticamente potete gentilmente avvicinarla a quella zona);
- Vomita, mostra un calo della temperatura corporea;
- I suoi capezzoli si ingrossano e diventano rosa;
- Si mostra irrequieta, ansiosa, mangia poco, miagola più del solito;
- Se perde sangue o liquido verdastro dalla vagina, chiamate un veterinario per assicurarvi che non si tratti di un problema di salute;
- Si lecca insistentemente la vagina: questo è il segno che le contrazioni stanno arrivando.
Con l’arrivo delle contrazioni iniziano le perdite di acqua e liquido amniotico, dopo il quale nascerà il primo gattino. La gatta dovrebbe liberare il cucciolo dal sacco amniotico e pulirlo, se vedete che non lo fa dovrete pensarci voi: rompete molto delicatamente il sacco e pulitegli il muso con una garza sterile in modo che possa respirare, poi ponetelo vicino alla madre in modo che possa continuare l’operazione di pulizia. Dopo il parto la gatta dovrebbe anche espellere la placenta e cibarsene, in modo da assumere delle importanti sostanze nutritive in vista dell’allattamento. Provvederà poi a rompere il cordone ombelicale con i denti; se non lo fa dovrete pensarci voi, chiedete consiglio al medico su come eseguire correttamente questa operazione.
Tutto ciò si ripete allo stesso modo per ogni cucciolo, che dovrebbe nascere a 30-60 minuti di distanza dal precedente. Assicuratevi che l’intervallo non sia troppo lungo e che ogni placenta sia stata espulsa correttamente: ne va della salute della gatta.
Dopo il parto inizierà il primo allattamento: controllate che tutti i gattini riescano ad accedere ai capezzoli della madre e si nutrano correttamente, poiché il colostro da lei fornito è importantissimo per la loro crescita.
La neomamma e i cuccioli vanno accuditi e tenuti tranquilli almeno per i primi 3-4 giorni: evitate che si crei confusione nella loro stanza, posizionate la lettiera vicino al giaciglio e non fate mai mancare cibo adeguato e acqua fresca.