I gatti possono avere degli aborti spontanei?
Gatti, possono avere degli aborti spontanei? Cosa accade e quali i segnali da non sottovalutare per accorrere in aiuto, scopriamolo insieme.
Anche i gatti possono avere aborti spontanei, una condizione non così anomala e che può accadere in qualsiasi fase della gestazione. Un momento delicato, quello della gravidanza, che va affrontato con la massima cura e attenzione, i gatti femmina devono poter contare anche sul supporto del proprietario. Una presenza utile che può intervenire in caso di necessità di mamma gatta e dei suoi piccoli.
La gravidanza è una fase importante che stravolge il corpo sia degli umani che dei gatti, per questo è indispensabile monitorarne il percorso con attenzione. Potrebbe svolgersi in modo sereno e senza problemi, oppure presentare una serie di problematiche e complicazioni. Un susseguirsi di sintomi che è bene non trascurare e che potrebbero portare anche all’interruzione della gravidanza stessa.
Una serie di condizioni che possono favorire un aborto spontaneo, dove l’intervento del proprietario è necessario. Per questo è importante riconoscere i segnali così da agire per il bene del felino. Consultando il veterinario di riferimento che potrà visitare il gatto supportandolo nella conclusione dell’aborto, intercettando le cause e la presenza di eventuali malattie.
Aborto nel gatto, cause principali
I gatti possono avere aborti spontanei, esattamente come accade agli essere umani, per questo è importante monitorare la gestazione dei felini di casa. Principalmente è fondamentale osservare il comportamenti degli stessi, per evidenziare le cause scatenanti. La condizione può subentrare in qualsiasi fase della stessa gravidanza con motivazioni sempre differenti, ma non per questo meno importanti.
- Fase uno: ovvero la parte iniziale della gravidanza dove i sintomi dell’aborto sono quasi assenti, tanto che gli stessi proprietario sono all’oscuro della gestazione. Niente viene espulso e l’embrione viene riassorbito, con sintomi pari alla gravidanza isterica.
- Fase due: l’aborto potrebbe palesarsi a un mese dall’accoppiamento, con perdite ematiche e di tessuti. Non sempre facilmente intercettabili perché il felino tende a ripulire tutto, eliminando ogni traccia.
- Fase tre: la gestazione è agli sgoccioli, il parto è imminente ma i piccoli nascono morti.
Tutte queste situazioni possono avvenire come conseguenza diretta di alcune problematiche, ad esempio di tipo batterico o virale in grado di colpire sia la madre che i cuccioli. Ma anche fisiche legate alla gestazione con problemi alla placenta, di tipo genetico, il mancato impianto dell’embrione, mancanza di cure. Oltre a problematiche di salute quali tumori, diabete, insufficienza cardiaca, traumi e molto altro.
I sintomi da non trascurare
Il più delle volte i gatti possono avere aborti spontanei senza mostrare sintomi evidenti, una condizione che può ripercuotersi sulla loro salute. Una condizione di disagio purtroppo vissuta in silenzio e che potrebbe agire sul benessere di mamma gatta e anche sulla sua sopravvivenza. Ma alcuni segnali possono trasformarsi in veri e propri campanelli d’allarme, da non sottovalutare, come ad esempio:
- la gatta può avere la febbre alta risultando abbattuta
- potrebbe patire una forte costipazione
- risultare stanca, poco reattiva, apatica
- esser vittima di scariche continue di diarrea
- apparire debole e incapace di stare in piedi
- avere perdite di sangue, di muco o anche di colore scuro
Ogni anomalia comportamentale non andrà trascurata, specialmente se la gatta aspetta i cuccioli e appare molto debilitata. I segnali potrebbero palesarsi a distanza di tempo, risultando poco collegabili tra di loro e per questo non bisognerà ignorarli. Il veterinario andrà contattato immediatamente così da effettuare una visita rapida, in modo da intervenire per il bene dello stesso felino. Senza dimenticare le visite di routine, in grado di valutare lo stato di salute del gatto così da intercettare anche la presenza di eventuali gravidanze. Specialmente se il felino non è sterilizzato e l’accoppiamento è avvenuto senza che il proprietario ne fosse a conoscenza.
Cosa fare nei casi più gravi
In generale i gatti possono avere aborti spontanei durante le prime quattro settimane di gestazione, in altri la gravidanza potrebbe giungere al termine con i cuccioli morti. Oppure con solo una parte dei piccoli ancora in vita. Esistono situazioni specifiche per potrebbero rendere la gravidanza problematica, oppure intaccare lo stato di salute della gatta e la sua stessa vita. Ad esempio se l’accoppiamento avviene quando è ancora troppo piccola e fisicamente non pronta a portare a termine la gestazione.
Se sono presenti patologie fisiche, malattie e problematiche anche molto gravi tanto da rendere la gestazione laboriosa. Senza finalizzare il tutto con il parto ma favorendo disagi di natura fisica anche mortali, sia per la madre che per i piccoli stessi. Come anticipato la prevenzione è tutto, tanto da spingere il medico a suggerire la sterilizzazione così da evitare gravidanze indesiderate e rischiose.
Ma se la gatta aspetta i cuccioli è necessario monitorarne i passaggi, intercettando i segnali di allarme già citati. Nei casi più gravi la gatta potrebbe anche apparire poco presente e svenire, non preparare la cuccia per il parto imminente. Cercando l’isolamento e non facendosi toccare, una situazione allarmante che richiede l’intervento immediato del medico di fiducia.
La gravidanza nei gatti
La gravidanza nei gatti dura dai 63 ai 65 giorni con un periodo di gestazione pari a 58 massimo 70 giorni. La condizione e l’aumento di peso appaiono poco evidenti durante la prima parte della gravidanza, mostrandosi solo nell’ultima trance. L’aumento del volume dell’addome è un segno inequivocabile, in particolare se la gatta non è sterilizzata. In questo caso andrà condotta dal veterinario per le visite e i controlli di rito, compresa l’ecografia oppure i raggi X per visualizzare i cuccioli presenti.
Appena giungerà il termine della gestazione mamma gatta inizierà a cercare un luogo tranquillo dove poter partorire. Il proprietario potrà agevolare il tutto organizzando un box largo e comodo, protetto con panni asciutti. Collocando la gatta al suo interno così che possa ambientarsi e prepararsi adeguatamente. Durante tutta la gravidanza dovrà contare sulla presenza di un’alimentazione nutriente, che permetta sia la crescita dei cuccioli offrendole la giusta energia per portare avanti il tutto.
Cibo e acqua pulita non dovranno mancare anche durante la fase del parto, il proprietario dovrà assistere intervenendo se necessario. In particolare in caso di complicazioni con sofferenza per mamma e cuccioli. Solitamente il parto risulta rapido e mamma gatta si occuperà personalmente di liberare i cuccioli dalla placenta e dal sangue, passando all’allattamento.