Come calmare un gatto particolarmente agitato: tutte le dritte e i consigli
La salute psicofisica di Miao è una nostra precisa priorità. In quest’ottica, è importante sapere come calmare un gatto che si dimostra poco sereno
Vedere il nostro amico a quattro zampe sereno e spensierato, incline a giocare e a ricevere le coccole è il nostro desiderio più grande: vuol dire che sta bene e che noi stiamo facendo un buon lavoro.
Prima di tutto, però, dobbiamo imparare a interpretare il linguaggio dei gatti. Un obiettivo più facile da raggiungere quando instauriamo un rapporto tra bipede e quadrupede profondo e simbiotico.
Micio è un animale molto abitudinario, se nell’ultimo periodo abbiamo notato dei mutamenti nell’atteggiamento, potrebbe interessarci come calmare un gatto agitato. Un comportamento che, se reiterato, non va assolutamente preso sottogamba.
Le cause più frequenti
Per sapere come calmare un gatto dobbiamo in primis capire quando è nervoso. Tra le cause scatenanti potrebbe esserci l’arrivo di una new entry in famiglia, la lettiera diversa, l’assenza del proprio compagno di avventure umano o anche un semplice trasferimento.
Tutto ha un peso specifico anche in base all’età, e può avere delle ripercussioni serie sull’equilibrio psicofisico del nostro amico a quattro zampe. Lo stress non solo è spiacevole per il nostro adorato Miao e per noi, che vorremmo vederlo sempre allegro e in salute, ma può anche abbassare le difese immunitarie, aumentando l’infiammazione e inducendolo ad atteggiamenti ossessivi. A tal proposito, può tornare utile saperne di più sull’aggressività possessiva del gatto.
I segnali da riconoscere
Micio parla a modo proprio e ci lancia dei segnali, lo fa con il suo comportamento e con il corpo manda una serie di campanelli di allarme che è bene riconoscere. Alcuni sono:
- Minzione irregolare;
- Attenzione eccessiva alla pulizia del pelo;
- Diarrea nei gattini;
- Bisogni fuori dalla lettiera;
- Miagolii e lamentele frequenti;
- Irrequietezza;
- Voglia di solitudine;
- Appetito variabile.
In questi casi, chiediamo il supporto del veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza per avere un quadro completo della situazione. Una volta escluse cause organiche, ci dirà qual è la terapia più adeguata e se è opportuno rivolgersi a un comportamentista esperto e competente.
Attenzione ai decibel
Per calmare un gatto bisogna mettersi nei suoi panni. Una volta giunti alla diagnosi e individuata la fonte, fra le possibili soluzioni ce n’è una legata all’udito estremamente sviluppato del nostro amico a quattro zampe. Ecco quindi che il volume troppo alto dello stereo o del televisore possono causargli nervosismo.
Lo stesso vale per i fuochi d’artificio o il maltempo: un gatto può essere terrorizzato dal temporale. In questo caso portiamolo in una zona tranquilla della casa, meglio se ha già un rifugio, un luogo dove si senta al sicuro e protetto. Lo aiuterà ad affrontare meglio le sue paure, fino a quando la fonte di stress non sarà passata.
Affetto e attenzioni
Nonostante si creda che i felini sono indipendenti e solitari, non dimentichiamo che necessitano di sentire la vicinanza e l’amore di chi considerano famiglia. Ci sono dei casi, però, in cui il livello di preoccupazione è tale da essere maggiormente indicato lasciarli stare. Questo soprattutto se notiamo un allontanamento, la coda che si agita e se Miao dovesse soffiare.
Il clima che si respira in casa incide molto sull’umore di chi la abita, amico a quattro zampe compreso. Inoltre, se apportiamo alcuni cambiamenti, non dimentichiamo le esigenze della nostra piccola palla di pelo. Tutto va fatto pian piano, per gradi.
I felini non conoscono il principio che regola la punizione o il rimprovero. Non riescono a comprendere la connessione che può esserci tra un rumore forte come l’urlo e il loro comportamento sbagliato. Se cerchiamo di educare il gatto teniamo conto anche di questo aspetto. Non bisogna sgridare il gatto: sono molto più efficaci i rinforzi positivi quando Miao si comporta bene, rispetto ai rimproveri. Il tiragraffi inoltre può alleviare i motivi di nervosismo e migliorare lo stato d’animo.
I gatti hanno bisogno di incanalare correttamente le proprie energie. Hanno necessità di essere stimolati mentalmente e, se vivono soli ed esclusivamente in casa, di avere riproduzioni del mondo esterno. Abbiamo a che fare con animali che nascono predatori. Devono espellere l’energia nociva e sfogare gli ormoni dello stress con l’esercizio fisico.
La competizione fa male
L’interazione tra due o più felini non sempre è facile da gestire e non fila liscia come l’olio. Potrebbero entrare in conflitto per via del cibo e dell’acqua, nascere gelosie e motivi di scontro. È meglio, quindi, che ogni esemplare abbia la propria lettiera, sempre pulita e in ordine. Lo stesso vale per le ciotole che contengono la pappa e l’acqua: non devono avere motivi per litigare. Inoltre, se hanno un giardino a disposizione, facciamo in modo che non possano esserci intrusioni di parte di animali randagi che rischino di minare lo status quo.
Consideriamo l’ipotesi di utilizzare i feromoni felini per aiutare il tuo micio a sentirsi al sicuro. Si tratta del rilascio di sostanze chimiche che i felini producono naturalmente per mandare dei segnali ai propri simili. In commercio esistono diverse modalità di diffusione nell’ambiente e differenti marche. Non affidiamoci al fai da te. Prima aspettiamo il nulla osta da parte del veterinario di fiducia che potrebbe rilevare la presenza di effetti collaterali che noi non conosciamo.
Valido potrebbe rivelarsi il nutraceutico, un integratore alimentare che svolge un’azione analoga a quella dei farmaci ma che risulta essere più sicuro e con meno controindicazioni. Il principio attivo deriva dalle proteine del latte e agisce nella stessa area del cervello del Diazepam. Non è necessaria la prescrizione ma, come già detto, è meglio avere il benestare dello specialista e non improvvisare.
Non improvvisare!
Chiediamo al veterinario come calmare un gatto, se è necessario ricorrere alla somministrazione di psicofarmaci o se ci sono altri rimedi meno invasivi. Se Miao è talmente stressato da sembrare costantemente malato, lo specialista potrebbe pensare di prescrivere una medicina per aiutarlo a vivere con meno difficoltà una situazione certamente pesante da affrontare.
Esistono diversi principi attivi – tra cui il diazepam, la amitriptilina e la fluoxetina. Sarà lui a stabilire cos’è meglio per la nostra piccola palla di pelo. Inoltre, nessuna di queste medicine è stata testata e approvata sui gatti, perché il produttore non ha provveduto alle prove di laboratorio necessarie. Nonostante ciò, però, gli specialisti hanno una quantità di dati in merito, che permetta loro di garantire un uso responsabile anche sugli animali.