Gatto anziano disorientato: cosa significa e cosa bisogna fare
Osservare un gatto anziano confuso e disorientato è piuttosto normale, ma dietro possono esserci diverse cause. Scopriamo quali (e cosa fare)
Con l’avanzare dell’età i gatti spesso subiscono un declino delle funzioni cognitive, quel che ci porta a osservare che il gatto anziano è disorientato e confuso, come se non capisse ciò che gli accade intorno.
La memoria, la capacità di apprendimento, la consapevolezza e la percezione sia visiva che uditiva vengono intaccate dal naturale regresso dell’organismo. Del resto anche noi umani quando diventiamo vecchietti subiamo tutto questo e per Micio non è diverso.
Ma quali sono le cause che portano il gatto anziano ad essere disorientato o confuso? Cosa c’è oltre al semplice invecchiamento? Scopriamolo insieme per aiutare il nostro adorato Micio ormai vecchietto.
Disfunzione cognitiva felina
Quando un gatto anziano appare disorientato pensiamo immediatamente alla semplice conseguenza dell’invecchiamento. Tutto giusto, ma c’è una condizione clinica specifica chiamata disfunzione cognitiva felina che può essere la risposta a questi cambiamenti. Non è una semplice questione di disorientamento o di capacità strettamente fisica, piuttosto il Micio ormai vecchietto sviluppa problemi a livello cognitivo che gli impediscono di svolgere le sue abituali attività.
Stando alle statistiche più affidabili, nel 55% dei casi i gatti di età compresa tra gli 11 e i 15 anni subiscono un declino cerebrale tale da non riuscire più a dormire bene. Il disorientamento si lega anche all’incapacità di ricordare come si fa qualcosa, anche solo fare i bisognini nella lettiera. Talvolta il gatto anziano è disorientato e non riesce nemmeno a ricordare la posizione delle ciotole di papa e acqua. Senza contare che con un micio in tali condizioni cambiano moltissimo i rapporti, perché provando un profondo disagio spesso reagisce isolandosi e rifiutando il contatto col padroncino.
Oltre al disorientamento la disfunzione cognitiva felina porta il gatto anziano altri effetti non proprio piacevoli. Non ricorda le cose, dimentica di essere a casa, spesso neanche riconosce i membri della sua famiglia. Ci sono altri comportamenti legati a questa malattia che in un primo momento appaiono inspiegabili: Micio fissa un punto nel vuoto, non riesce ad aggirare un ostacolo, miagola (apparentemente) senza motivo e dorme molto di più di quanto non abbia mai fatto nella sua vita.
Demenza senile nel gatto anziano
Disfunzione cognitiva felina è un termine con cui genericamente ci si riferisce alla tipica condizione del gatto anziano che appare disorientato, ha problemi di memoria e cambia drasticamente comportamento. Una situazione clinica che si deve al deterioramento delle cellule del cervello (i neuroni) e che, purtroppo, va peggiorando con il passare del tempo. Accanto a questo tipo di disfunzione ce n’è un’altra, comunemente chiamata “Alzheimer del gatto”: si tratta della demenza senile felina.
Le due condizioni si equivalgono perché, di fatto, dipendono dallo stesso deterioramento dei neuroni e del sistema nervoso di Micio. E i sintomi sono più o meno gli stessi, prima di tutto il fatto di vedere il gatto sempre svogliato e sonnolento, in un perenne stato di apatia dal quale sembra non riuscire a liberarsi.
Poi ci sono i continui miagolii senza senso, soprattutto durante la notte (con buona pace dei nostri sonnellini), oltre alla totale noncuranza nei confronti della propria igiene. Sappiamo quanto i gatti siano maniacali con le pulizie e quanto tempo trascorrano abitualmente leccandosi e toelettandosi. Ebbene, in gatto affetto da demenza senile non si lava più, un chiaro segnale che qualcosa di grave sta accadendo.
Escludi altre malattie
Generalmente quando si osservano nuovi sintomi nel proprio gatto, come il disorientamento e gli altri che abbiamo elencato, la prima cosa da fare è portare il quattro zampe dal veterinario. Quel che deve fare il medico è la cosiddetta diagnosi per esclusione, che cioè arrivi al nocciolo della questione escludendo altre possibili cause dei disturbi che affliggono il gatto.
I cambiamenti comportamentali di un Micio possono avere origine da problemi mentali o problemi strettamente fisici. Nel caso del gatto anziano disorientato è quasi scontato che vi sia un problema di tipo cognitivo, conseguenza dell’invecchiamento del suo organismo e del suo cervello. Tuttavia è sempre opportuno che il veterinario escluda altre cause come il dolore causato da problemi articolari, comuni nei gatti anziani. Anche il dolore potrebbe essere motivo di disorientamento e cambiamento del comportamento di Micio: i gatti quando provano forti fitte diventano nervosi e aggressivi.
Escluse tutte le altre possibili cause, il veterinario può giungere alla effettiva diagnosi. Che nella maggior parte dei casi sarà quasi certamente legata all’invecchiamento.
Gatto anziano disorientato: come mi comporto?
Generalmente dopo una diagnosi del veterinario si passa alla terapia per curare Micio. Ma per un gatto anziano disorientato a causa di disfunzioni neurologiche legate all’invecchiamento si può fare ben poco. Non esiste un trattamento per eliminare la malattia, quel che possiamo fare è cercare di rendere la vita del Micio ormai vecchietto più sicura e facile possibile.
Modificare l’ambiente domestico in base alle sue nuove esigenze è il primo passo per rendergli la vita più semplice. Un gatto anziano disorientato spesso non riesce a muoversi negli spazi di casa, non riconosce più le stanze e gli oggetti che gli stanno attorno, rischiando anche di cadere o sbattere, insomma di farsi male. Perciò rendiamo la casa a misura di vecchietto: riponiamo le ciotole in un punto facilmente raggiungibile, senza ostacoli; eliminiamo tutti gli oggetti appuntiti o che potrebbero impedirgli di muoversi liberamente. Cerchiamo anche di sistemare la lettiera in modo appropriato, sostituendola con una più bassa nella quale possa entrare senza problemi.
A tutti gli effetti dobbiamo prenderci cura di un gatto che non è più autosufficiente. Dimentichiamo i tempi in cui Micio faceva di testa sua, scorrazzando di qua e di là e facendo anche qualche monelleria. Il gatto anziano ha tempi diversi, anche energie diverse e per questo dobbiamo cercare di rendergli tutto più semplice. Non preoccupatevi se sembra non riconoscervi o non si lascia avvicinare, purtroppo fa parte del decorso della malattia.
Dal canto nostro non possiamo far altro che seguire i consigli del veterinario e rendere l’ambiente domestico alla sua portata. Senza dimenticare la cosa più importante: non smettere mai di stare al fianco di Micio, anche se non ci vuole vicino. E dargli tutto il nostro amore, ricompensa dovuta dopo il lungo e meraviglioso viaggio che abbiamo affrontato insieme!